Giunge alla sua seconda stagione la serie “Il commissario Ricciardi”, tratta dall’omonimo successo dei romanzi di Maurizio De Giovanni. In un mistico sfondo napoletano anni ’30, si narrano le vicende di Luigi Alfredo Ricciardi, commissario e barone di importante famiglia, che ha il dono sovrannaturale di visionare i fantasmi delle vittime di morte violenta e ascoltare le loro ultime riflessioni. Proprio questa sua caratteristica fuori dal comune lo conduce ad assumere un comportamento molto chiuso nelle relazioni sentimentali, che però lo vedono molto spesso coinvolto seppur contro la sua volontà. Egli è infatti contrastato tra l’attrazione per Enrica Colombo, sua devota ammiratrice da tempo, timida e riservata e quella per Livia, cantante scaltra conosciuta durante un’indagine passata.

Questa seconda stagione mostrerà poi l’ingresso di un nuovo importante personaggio che si aggiungerà al triangolo amoroso del commissario Ricciardi, Bianca Palmieri di Roccaspina, conosciuta anche come la donna più bella di Napoli, sposata ma in piena crisi matrimoniale.

Il cast viene rinnovato quasi per intero rispetto alla prima stagione, Lino Guanciale presta il suo volto a quello di Luigi Alfredo Ricciardi, a cui confessa di essere ormai molto affezionato. Poi il cast femminile mostra Maria Vera Ratti (la nostra intervista QUI), interprete di Enrica, Serena Iansiti è Livia e Fiorenza D’Antonio (la nostra intervista QUI) invece Bianca. Accanto a loro altri attori noti come Antonio Milo nei panni del brigadiere Maione, Adriano Falivene il suo confidente Bambinella ed Enrico Ianniello, l’anatomopatologo Bruno Modo.

Per una coproduzione Rai fiction, Clemart srl e Rai com, questa seconda stagione sarà in onda per 4 prime serate su Rai 1 dal prossimo 6 marzo. Cambiamento importante di questa seconda stagione è la nuova regia, da un importante Alessandro D’Alatri della prima stagione infatti, ha diretto queste nuove puntate Gianpaolo Tescari, reduce dal successo de “La Porta Rossa 3”.

Una serie, quella de “Il Commissario Ricciardi”, che unisce investigazione e sentimenti rari e preziosi, dove ogni minima sfaccettatura possiede un’importanza tale da non essere sottovalutata, nelle indagini come nei personaggi, che mostrano infatti una grande introspezione, tale da riflettere al meglio un’epoca come quella del fascismo, dove la libera espressione era un lusso non consentito.

Silvia Bulzomi

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