
Nel suo film Paolo Sorrentino la chiama La Grande Bellezza, per i Latini era L’Urbe, per il mondo intero è la Città Eterna. In “Suburra – La Serie” Roma è soprattutto un piatto decadente, perfetto per sfamare le bocche dei più potenti. “Suburra” è la prima serie TV italiana originale Netflix, che ha debuttato in tutti i paesi in cui il servizio è attivo a partire dal 6 ottobre 2017. “Suburra” ci porta nei meandri di una Roma inedita, lì dove bene e male, giusto e sbagliato si fondono fino a confondersi. Il male è impersonificato dagli Adami, famiglia criminale di Ostia, dal clan rivale degli Anacleti e da Samurai, boss romano in contatto con le famiglie mafiose del Sud. Il bene che scende a patti con il male sono invece la Chiesa e la politica.
Pomo della discordia nel primo capitolo alcuni terreni del lungomare di Ostia, parte di proprietà del Vaticano e parte di proprietà della famiglia Adami. Samurai (interpretato da Francesco Acquaroli) vuole appropriarsene per realizzare un Porto Turistico, strategico per il traffico di droga. Sara (Claudia Gerini), revisore di conti, spregiudicata, che lavora in Vaticano, li userebbe per sanare i debiti della società del marito. Aureliano Adami (Alessandro Borghi) sogna invece di costruirci uno chalet, ma è all’oscuro dei piani del padre e della sorella, che vogliono cedere i terreni a Samurai ed entrare nell’affare del Porto. Spadino Anacleti (Giacomo Ferrara), scontento del ruolo secondario affibbiatogli dal fratello Manfredi (Adamo Dionisi), stringe alleanza con Aureliano. Chi vuole averla vinta deve sbrigarsi prima che il sindaco di Roma si dimetta. È una corsa contro il tempo. Samurai riesce a corrompere Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro), politico e consigliere del Comune di Roma.
Il secondo capitolo si sposta dal litorale di Ostia per entrare nel vivo delle strade di Roma. La posta in gioco è sempre più alta. Si consolida il ruolo dei personaggi femminili, in particolare quello di Angelica (Carlotta Antonelli), moglie di Spadino e di Nadia (Federica Sabatini), la donna di Aureliano. I 4 vogliono sbarazzarsi una volta per tutte di Samurai, che ha ottenuto ciò che voleva, ossia la costruzione del Porto. Nel ciclo di chiusura di “Suburra – La Serie” sul tavolo c’è un altro grosso affare da milioni di euro. Si tratta del Giubileo, una manifestazione che richiama fedeli da tutto il mondo, con celebrazioni ed eventi vari. Salta subito fuori un ostacolo: il Cardinale Nascari ha deciso che il Giubileo non si farà nella capitale, ma in Africa e sembra non voler cambiare idea. Come ogni essere umano, anche Nascari nasconde il suo tallone d’Achille, un segreto che lo rende ricattabile. Non mancano i colpi di scena. Qualcuno, infatti, cade già nel primo episodio. Chi resta in piedi deve vedersela con imboscate e tranelli, alleanze messe a dura prova. Gli animi si inquietano e, coloro che sembravano essere diventati i padroni di Roma, finiscono per perdere tutto.
Nulla è per sempre e anche per “Suburra” è ora di scrivere la parola fine. “La conclusione di questo percorso ti porta via tutto quello che si può toccare, quindi i costumi, i posti che hai imparato a conoscere bene e che sono diventati parte della tua vita. Di contro, ti lascia la parte forse più importante di questo lavoro, ossia i legami che hanno forgiato la mia vita professionale e privata”, afferma Alessandro Borghi durante la conferenza stampa di presentazione di “Suburra 3”. Per Giacomo Ferrara questa esperienza “Resterà un pezzo del mio cuore”, mentre il regista Arnaldo Catinari si dice travolto da “un fiume in piena di emozioni, perché mi sto rendendo conto di quello che abbiamo fatto, dell’amore che abbiamo messo tutti noi in questo progetto.”. Concorda Francesco Acquaroli: “Abbiamo fatto qualcosa di cui possiamo essere fieri. Sono stati tre anni bellissimi, c’è la tristezza che tutto questo finisca, ma c’è la soddisfazione di aver realizzato qualcosa di bello.”.
Da colleghi ad una grande famiglia, di cui indirettamente facciamo parte anche noi. Noi che ci siamo emozionati insieme ai personaggi, abbiamo patito insieme a loro e abbiamo assistito alla loro evoluzione e crescita. Come spiega Borghi: “Aureliano, Spadino e Gabriele hanno dovuto cercare un loro posto all’interno di un contesto, tutti e tre avevano dei conflitti con le loro famiglie, non sapevano come impiegare il proprio tempo. Man mano trovano questo potere e devono imparare a gestirlo. È stato a tutti gli effetti un excursus a livello emotivo e pratico in relazione alla gestione del potere che si va a conquistare.”. Cambia il rapporto tra Angelica e Nadia, “due caratteri inizialmente agli antipodi, ma che troveranno un bisogno comune che le porterà a unirsi e a imporsi in un sistema che tende ad oscurarle” – afferma Federica Sabatini.
E con loro diciamo addio, venerdì 30 ottobre, ad una serie dal successo internazionale prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios in associazione con Bartlebyfilm. La regia è di Arnaldo Catinari, lo story editing di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, la sceneggiatura di Ezio Abbate, Fabrizio Bettelli, Andrea Nobile, Camilla Buizza e Marco Sani. La colonna sonora è affidata per la terza volta consecutiva al rapper Piotta, il cui album “Suburra – Final Season” uscirà ugualmente questo venerdì. Un brano per ogni puntata, ciascuno dedicato ad uno dei protagonisti. Un beat potente, un ritmo incalzante che accompagna le scene in un climax crescente, che fa stare col cuore in gola. Perché niente è scontato, soprattutto in “Suburra”.
Countdown iniziato. Nell’attesa di goderne l’intera visione, vi lasciamo il trailer di “Suburra 3”:
Gerarda Servodidio