Salutiamo l’attore 63enne Ennio Fantastichini, che ci ha lasciato sabato scorso per complicanze di una leucemia acuta, dopo due settimane di ricovero in rianimazione all’ospedale Federico II di Napoli.
Lo ricordiamo al cinema, lo ricodiamo in tv, lo ricordiamo nella vita.
Lo ricordiamo al fianco di Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni ne “I soliti ignoti vent’anni dopo” (1985), un orgoglio per la sua passione di attore.
Lo ricordiamo al cinema, come il condannato a morte in “Porte Aperte” (1989),  film tratto dall’omologo romanzo di Leone Sciascia, per il quale ricevette il Nastro d’argento come Migliore attore non protagonista e un European Film Award per Scoperta dell’anno; come l’imprenditore romano strafottente in “Ferie d’agosto”(1996), di Paolo Virzì, al fianco di Sabrina Ferilli; come il padre di famiglia in contrasto con un figlio che non vuole seguire le sue orme in “Mine vaganti”(2010), di Ferzan Ozpetek, per il quale conquistò il David di Donatello, sempre come Miglior attore non protagonista.
Lo ricordiamo anche in televisione, come il Giovanni Falcone della miniserie TV “Paolo Borsellino”(2004), come il Bartolomeo Vanzetti di “Sacco e Vanzetti”( 2005), come il boss mafioso di “Squadra Antimafia” (2016), come il padre del cantautore nel film biografico “Fabrizio De André – Principe libero”(2017).
La commedia “Cittadini del mondo”, di Gianni Di Gregorio, ultima a vederlo coinvolto, con Giorgio Conalngeli e Andrea Sartoretti, non ha ancora una data d’uscita. Tre romani sulla settantina decidono di andare a vivere all’estero mollando tutto perché in fondo, non si è mai troppo vecchi per cambiare vita.
Lo piangono oggi il piccolo e il grande schermo. Perché aveva un carattere difficile, ha cambiato spesso regista, raramente collaborava due volte con lo stesso, era irrequieto e spesso introverso, ma aveva un lato estremamente umano, ed era il perfetto coprotagonista. Perfetto, come ce ne sono  pochi, purtroppo.
E allora addio Ennio Fantastichini, addio Falcone, il mondo del cinema sentirà la tua mancanza, e anche noi.

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