Domani alle ore 20.45 Jovanotti sarà protagonista del nuovo ciclo di “Vite – L’arte del possibile”, in onda su Sky TG24. L’artista si racconterà a Giuseppe De Bellis in un luogo da lui molto amato, casa degli Atellani, la vigna di Leonardo da Vinci a Milano, “una meraviglia, uno dei posti più belli del mondo, ed è anche piuttosto sconosciuto, perché io stesso l’ho scoperto per caso”, ha spiegato l’artista.

La storia di Jovanotti ha inizio in pieno centro a Roma, all’ombra della cupola di San Pietro, con un’infanzia che ricorda come “felice e piena d’amore. Una famiglia numerosa, 4 figli, mio babbo faceva l’impiegato in Vaticano” e una madre che sembra aver acceso in lui quell’energia creativa che ha contraddistinto una carriera lunga oltre 40 anni (“la tristezza di mia mamma per me è stata forse il motivo più forte per il quale ho sentito il richiamo dell’attitudine a portare allegria.”). Crescere, scorgendo dalla finestra le mura dello Stato Pontificio con la curiosità e la meraviglia di un bambino, lo ha legato a doppio filo alla storia di quell’istituzione in cui per anni aveva lavorato il padre (“mio padre in Vaticano lo conoscevano tutti, perché era un tipo simpatico”) tanto da far realizzare un ‘mate’ per Papa Francesco in persona (“da un artista di Buenos Aires che realizza dei ‘mate’ artigianali molto belli. Ce l’ho lì, incartato. Spero di darglielo!”).

La vera svolta arriverà però a Milano, una città che per lui “è stata un po’ l’America”, così diversa dalla sua Roma (“la città più bella del mondo, la città più incredibile, più stratificata, più pazza”), che gli appariva “più europea, più affacciata verso un mondo che mi attraeva” e dove poter far esplodere il suo talento e la sua creatività. Ancora giovanissimo viene notato da Claudio Cecchetto che lo lanciò verso il grande pubblico (“era un po’ il Re Mida della musica Pop e della TV dei ragazzi. Mi misi nelle sue mani completamente mettendoci tutta la mia energia”). Da lì, il successo e la capacità di reinventare la musica pop italiana, esplorando più generi, sperimentando, dando vita ad uno stile iconico, tutto suo. Roma, Milano, Cortona, dove oggi vive, sono i “suoi luoghi”, in una vita girovaga. “Spesso i cantanti hanno un luogo che li identifica fortemente” – afferma Lorenzo Jovanotti – “Io non ce l’ho un posto dal quale vengo”, ma afferma di averli amati tutti, facendosi contaminare dalla loro bellezza.

La storia di Jovanotti, però, è anche quella di una creatività senza eguali, capace di reinventarsi nel tempo, senza mai fermarsi. (“Guardo avanti, perché comunque mi sento molto creativo, anzi mi sento all’inizio della creatività, che è forse la fase magica. Sento desiderio di essere creativo e il desiderio è la spinta iniziale di tutto”).  Showman a tutto tondo, in grado di riempire stadi e palazzetti, ma che al tempo stesso non dimentica cosa significhi sentirsi soli (“il caos mi piace, il casino mi piace, la folla mi piace, ci sto bene, mi perdo, mi fondo. Però questa cosa si nutre ed è la stessa cosa della solitudine, perché non c’è un luogo dove sei più solo che sul palcoscenico”) e che non ha mai smesso di mettersi in gioco, come con il progetto del “Jova Beach Party“, in poco tempo già diventato un cult dell’estate italiana e che egli stesso definisce “una botta di vita”.

Mi rendevo conto” – ha spiegato – “che quella cosa lì si poteva solamente vivere. Non si può descrivere, si può amare, si può criticare, se ne può parlare, ma essere lì, in quel momento insieme, era unica.”.

Curato e realizzato dal direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis, “Vite– L’arte del possibile” è un ciclo di interviste dedicate al successo e alla capacità di raggiungerlo. Un ritratto professionale e personale di grandi italiani che si sono distinti nel proprio campo: dall’industria al cinema, dalla scienza allo stile fino all’arte e alla letteratura, divenendo noti in tutto il mondo. Le interviste entreranno anche a far parte della syndication dell’area news del Gruppo Comcast e potranno essere trasmesse anche da NBC.

Le interviste di “Vite – L’arte del possibile” sono disponibili anche tra i podcast di Sky TG24, sul sito skytg24.it.

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