
Continua a marciare a passi lunghi e ben distesi come un soldato Samuel, frontman dei Subsonica, dal 2017 impegnato nella carriera da solista, che domani vedrà l’alba di un nuovo giorno con l’album “Brigata Bianca”. Quella del soldato non è solo una metafora visto che lui i panni di soldato, o meglio di ussaro contemporaneo, li ha indossati per davvero. Perché dietro la parola brigata c’è l’idea di esercito, inteso come l’insieme di tutte le persone che hanno collaborato al progetto, amici, musicisti e produttori. Una giacca militare da parata disegnata da Francesco Pignatelli, un vecchio colbacco comprato in Islanda ed è fatta: ecco la copertina di “Brigata Bianca”, realizzata insieme a Marco Rainò. Sulla giacca però niente medaglie d’onore ma simboli, ognuno associato ad un brano del disco, riportati anche sulla bandiera che Samuel stringe in mano. Tutto molto evocativo, di rimando ad un lavoro autobiografico e introspettivo, frutto del lungo periodo di lockdown che abbiamo vissuto lo scorso anno e che Samuel ha trascorso in buona parte nel suo studio, il Golfo Mistico.
Il cantante torinese ha avuto modo di ragionare su quale potesse essere il suo futuro musicale, quale direzione fargli prendere. E se nel disco “Il Codice della Bellezza” ha voluto sperimentare con un genere che non gli appartiene, ossia il pop da classifica, in “Brigata Bianca” ha voluto concedersi “il peccato di fare musica da non assembramento”, ritornando ad essere quello che era prima. 2 canzoni in particolare raccontano della piena presa di consapevolezza di sé: “’Io e te’ e ‘Felicità’ sono molto simili come attitudine emotiva. La prima racconta di quando ti esplode tutto intorno e non ti rendi conto di quello che ti piace e non ti piace perché sei preso dal correre verso i mille concerti, alberghi, privé. Arrivi a un certo punto che hai la necessità di dire a te stesso cosa vuoi davvero, di avere delle sicurezze. La seconda spiega che la vera felicità è la ricerca della felicità, è quel percorso che ti porta alla felicità. Quando hai 20 anni pensi ad arrivare al successo, vedi solo quella luce da raggiungere. Oggi mi rendo conto che il percorso che ho fatto è la cosa bella, che mi ha portato ad essere felice. Ho fatto la strada come e con chi volevo io. Questa è la vera felicità.”.
L’esibizione il live streaming di Samuel:
Ma “Brigata Bianca” è un esercito di persone, come detto prima, ognuna delle quali ha contribuito a costruire il puzzle con cui Samuel si rivela. Tra queste ci sono gli artisti presenti nei featuring Colapesce, Ensi, Fulminacci, Willie Peyote e Johnny Marsiglia. Colapesce lo ritroviamo nella canzone “Cocoricò”, che Samuel ha così spiegato durante la conferenza stampa di ieri mattina: “Quando devi scrivere canzoni con persone che non conosci la prima cosa che fai è raccontarti e non so per quale motivo la prima cosa che mi è venuta in mente è stata questa bellissima serata al compiano Velvet di Rimini, dove noi dei Subsonica suonammo insieme ai Bluvertigo. Alla fine dell’esibizione, salimmo tutti sul nostro furgone e andammo al Cocoricò. Capitanati da Morgan, che conosceva benissimo tutto l’entourage del Cocoricò, entrammo dal privé e arrivammo alla console. Eravamo felici e tornati in albergo, ci salutammo con baci e abbracci. Entrato in camera, mi misi finalmente a letto, erano le 8 del mattino. Sentii bussare alla finestra, mi affacciai e vidi Morgan che saltava da un balcone all’altro bussando a tutte le finestre. Era stata una serata bellissima per tutti.”.
Se questi 3 singoli rappresentano dei momenti significativi, è il brano “Nemmeno la luce” quello a cui Samuel è più legato: “Parla di me, del mio mondo, della capacità di unire il mondo cantautorale all’elettronica. La amo tantissimo perché è la mia ricerca di mettere insieme questi due mondi. In più è il sogno di un bambino che il giorno prima di Natale vuole vedere il regalo. È il mio desiderio di stare insieme agli altri e aspetto solo il momento in cui avverrà di nuovo.”.
E ci auguriamo tutti che possa avvenire il prima possibile. Nel frattempo, potrete ascoltare Samuel e la sua “Brigata Bianca”, fuori ovunque da domani.
Gerarda Servodidio