
Devo dire la verità… ogni volta che intervisto qualcuno sono emozionata, ma per questa intervista lo ero particolarmente. Nicole Slack Jones è la prima artista internazionale con cui ho avuto il piacere di parlare da quando collaboro con Spettacolo News. Il nostro incontro è avvenuto durante l’Ischia Global Fest 2021, di cui ormai è una veterana, partecipandovi da diversi anni.
Originaria di New Orleans, è lì che ha iniziato a muovere i primi passi nella musica, giovanissima, ad appena 5 anni. E come potrete leggere, il suo destino sembrava inevitabile. Dunque, siete pronti per il viaggio alla scoperta di Nicole Slack Jones e del suo mondo libero fatto di jazz, gospel e soul? Godetevelo!
Hai sempre desiderato diventare un’artista?
Credo che nella vita vogliamo fare tante cose, ma quando nasciamo con un dono e con un talento non possiamo far altro che essere quello che siamo. Non posso dire che avrei voluto diventare un’artista perché io sono un’artista, sono un’artista in modo naturale. A volte non sei tu a decidere chi sei o qual è il tuo percorso. Sei chi sei. Questa è stata la mia chiamata da quando ero piccola. È la tua chiamata che ti sceglie.
Cosa provi quando canti?
Beh, quello che provo è una naturale sensazione di felicità. Ho scritto una canzone dal titolo “I am free”, l’ho pubblicata 3 anni fa e mi ha permesso di capire che essere liberi è molto importante, essere liberi e felici, essere liberi ed essere semplicemente se stessi. Non dobbiamo cambiare quello in cui crediamo, dobbiamo credere in ciò che crediamo. Ho imparato a tirar fuori l’energia da ogni cosa, dal mio dolore, dalla mia felicità. Sono sempre entusiasta di condividere con le persone cosa provo davvero dentro.
Cosa ti ispira nello scrivere le tue canzoni?
Mi ispirano le sfide, cose che accadono nella mia vita, i bei momenti, i brutti momenti, le emozioni, l’energia, il mio background, le mie radici. Sono cresciuta in una chiesa di New Orleans, Louisiana. Essendo la mia storia e la mia famiglia così legate alla musica non potevo far altro che proseguire su questa strada. Mio padre era un sassofonista, mia madre una direttrice di coro. Sono così contenta del mio background, ma anche di essermi spinta oltre. Prima potevo cantare solo musica gospel. Ho voluto espandere il mio repertorio, aprirmi a nuovi generi e quindi al pop, al jazz, al soul. Ci voleva qualcosa in più. Le cantanti che più amo in assoluto sono Whitney Houston e Aretha Franklin. Mi ispirano più di tutti a fare quel che faccio. Il mio obiettivo è quello di rendere felici le persone.
Com’è essere qui dopo il difficile periodo che abbiamo vissuto a causa del Coronavirus?
Sono molto emozionata perché ho conosciuto così tante persone, registi, artisti. Abbiamo la possibilità di esprimere noi stessi, la nostra arte, la nostra musica e questa è la cosa più bella dell’Ischia Global Fest Music e Film, diretto da Pascal Vicedomini. Lui sa come unire le persone e farle sentire come un’unica grande famiglia. È tutto così piacevole e vivo. Ne avevamo proprio bisogno. Conosco Pascal da 10 anni ormai. Ci siamo conosciuti al Festival di Cannes. Ero lì per cantare alla presentazione di “The Paperboy”, il film di Lee Daniels con Nicole Kidman. Vengo a questo festival da allora e ho ricevuto 3 premi. È un festival grandioso con persone straordinarie e tanto divertimento.
Quali sono i tuoi imminenti progetti?
Ora sto lavorando al mio nuovo album. Sarà un album pieno di sentimento, energico, pieno di vita e ognuno sarà libero di interpretarlo come vuole. Voglio che chi ascolta le mie canzoni dica “Questa è la mia canzone. Ha scritto questa canzone per me”. Voglio che si sentano davvero connesse con i testi e questo è il motivo per cui quando scrivo non penso solo a me, ma anche agli altri, ai loro problemi. Nella musica è importante il tipo di messaggio che vuoi dare, la storia che vuoi raccontare. Io mi definisco “il dottore canterino” (ride ndr). Nel frattempo, sto lavorando anche ad altro. Ho un’organizzazione chiamata “iSing for change” ed è supportata dall’Unesco. Aiuta i ragazzi meno fortunati ad avere una migliore visione della vita attraverso la musica, delle masterclass. È stato un successo in Francia ed è stato approvato dall’ex direttrice dell’Unesco, Irina Bokova. Stiamo lavorando per crescere e proseguire ulteriormente.
Gerarda Servodidio