
Nelle scorse settimane la tenda era stata montata questa volta non sulle sue amate montagne, bensì sulla terrazza dell’albergo dove ha alloggiato durante il Festival di Sanremo 2021. Ci aveva avvisato Gio Evan nella videoconferenza di martedì 23 febbraio: “Farà notizia ciò che porterò a Sanremo e fuori Sanremo”, aveva detto riferendosi all’originale trovata. E così è stato.
È anche vero che l’eclettico artista, scrittore, poeta e cantautore, è abituato a stare in contatto con la natura e a privarsi dei confort più superflui. A 19 anni lascia l’Italia per saziare la sua irrefrenabile voglia di conoscere il mondo e lo fa ovviamente a modo suo, in bicicletta. Resta 3 anni in India per approfondire la meditazione e l’Induismo, che pratica insieme al Cristianesimo e al Buddismo. In Sud America entra in contatto con alcune tribù antiche. Si libera di ogni attaccamento materiale, si disintossica dal mondano.
E Sanremo cosa c’entra con tutto questo? Gio Evan ci ha rivelato qualche giorno prima dell’inizio della Kermesse di non aver mai ambito a parteciparvi: “Era il sogno del mio migliore amico nonché mio manager e sono contentissimo di partecipare. Non mi sono mai ritenuto capace di andare lì, però la vita ti fa anche questi regali a volte. Sono contentissimo, mi tremano le gambe. Pensavo di essere più preparato spiritualmente visto che pratico meditazione; eppure, di fronte al palco di Sanremo, la cultura della meditazione si inchina.”.
Il brano che ha portato sul palco dell’Ariston si chiama “Arnica”, come la pianta nota per le sue proprietà curative. “Arnica” è per Gio Evan la cura, l’antidoto per le ferite dell’anima. Se dovesse identificarla con qualcosa di concreto, direbbe la pratica dell’arrampicata: “Mi sento nato per le passeggiate in verticale. Hai una relazione intima con la roccia, la tocchi con la guancia, la annusi, fai parte di quella struttura. Più vado in alto e più mi sento bene, lascio la città alle spalle per incamminarmi nell’unica strada possibile.”.
E se stare a certe altezze gli fa questo effetto, non gli dispiace neanche quello che gli suscita il mare, protagonista assoluto dell’album prossimo di uscita “Mareducato”. L’incontro con la grande distesa blu lo racconta così: “Mi sono trasferito al mare e mi ha fatto ricredere molto. Prima non potevo neanche paragonarlo alla ricchezza che mi dava la montagna e quindi lo avevo sempre schivato. Poi però, quando mi sono ritrovato a fare queste passeggiate lungo il mare d’inverno, da solo, quando vedi che è bello flat, mi è piaciuto. In montagna ti puoi rifugiare, puoi non essere visto, al mare no, il mare pareggia i conti con tutti, anche con la terra. Il mio ego aveva bisogno di scoprirsi ancora più capace di fronte a tanta potenza, potevo solo inchinarmi, mi ha schiarito le idee. Con queste opere ho detto grazie al mare per questa nuova attitudine che mi ha dato.”.
Nella serata delle cover Gio Evan ha reso tributo agli 883 con “Gli anni”, classicone anni ’90 della band capeggiata da Max Pezzali. “Max Pezzali l’ho conosciuto molto presto, coincideva con il mio primo motorino, la mia prima fidanzata, la prima sigaretta fumata di nascosto, le prime scappatelle con gli amici. Cantavamo sui motorini le sue canzoni, era uno di noi. Ho voluto portare “Gli anni” perché mi ricorda molto “Arnica”. Ho fatto in modo che “Gli anni” fossero l’arnica di “Arnica”. “Arnica” è nostalgia, è un elenco che ti hanno fatto male, mentre poi c’è Max Pezzali che dice “Siam qui noi”, c’è un elenco bello.”.
Una nostalgia felice, che descrive perfettamente il momento che sta vivendo “Mi piace lo stato in cui non abbiamo la malinconia ma abbiamo la nostalgia presente nella felicità, quando la rendiamo celebrativa. È una sensazione strana però esiste, è un bel tempio su cui sedersi.”.
E con questa immagine idilliaca vi lasciamo con il video ufficiale di “Arnica”, il brano che Gio Evan ha presentato al Festival di Sanremo 2021.
Gerarda Servodidio