Ne sono passati 2 dall’album di debutto, ma loro di anni ne hanno 20 e tornano sulle scene con una canzone che si intitola proprio “20 anni”. Stiamo parlando dei Maneskin, la band rivelazione di “X Factor 11”, che stasera salirà su quel palco come super ospite proprio nella seconda puntata dei live del programma Sky.
4 ragazzi che suonano e cantano la vita dei giovani di oggi senza peli sulla lingua, senza sovrastrutture, senza imposizioni.
La loro identità era ben definita prima, ora lo è ancora di più e il loro stile musicale anche.
“20 anni” è un pezzo introspettivo, ma al tempo stesso in grado di arrivare a tutti in forma diretta, capace di essere sentito da qualsiasi coetaneo e apprezzato per la sua autenticità anche da chi ha un’età diversa.
La nuova fase dei Maneskin – dopo un lungo periodo a Londra, fondamentale per la crescita personale e artistica della band, in cui andavano a vedere anche 3 live diversi al giorno – inizia con un’esibizione per la stampa nel bellissimo scenario dei Palazzi Imperiali sul Palatino, a Roma, cui è seguita una videoconferenza con noi giornalisti.
Un ritorno in grande stile, con un brano scritto a mo’ di lettera, in cui i pensieri di un ragazzo di 20 anni si intrecciano con quelli del suo alter ego più maturo, dando vita a un dialogo che vuole incoraggiare i ventenni spesso già disillusi sotto il peso dei giudizi e delle incertezze sul futuro.
Ho scritto quello che io stesso avrei voluto sentirmi dire da qualcuno più adulto ora che ho vent’anni” racconta Damiano, il cantante.
Il brano è dedicato dai Maneskin alla propria generazione, un messaggio carico di libertà e di voglia di lasciare il segno. Ad accompagnare l’uscita del brano c’è stata anche una collaborazione con il fotografo Oliviero Toscani, che ha firmato la campagna di lancio ritraendo la band con un’immagine forte, senza filtri che ha in sé un messaggio ben preciso, quello cioè di liberarsi dalle sovrastrutture ed essere se stessi in forma autentica, senza veli, proprio come sono Damiano, Thomas, Victoria e Ethan.
Energia pura per una rock ballad altrettanto cruda, creata durante il periodo di lockdown a causa del Covid-19. “Eravamo ognuno a casa propria, è stato strano lavorare separati. Thomas ci ha mandato il giro di chitarra, Damiano ha iniziato a scrivere il testo e poi, quando ci siamo potuti rivedere, abbiamo unito le tante riffe che avevamo scritto. La canzone è nata così.” – racconta Victoria – e Thomas aggiunge “Ognuno di noi si è creato il proprio home studio per poter ragionare su nuove idee e nuovi spunti. C’è stata molta libertà creativa, nessun limite”. Damiano invece afferma: “Questo ci ha permesso ancora di più di essere esattamente come volevamo, senza star a pensare a mode o stili, ai canoni della musica di oggi. E’ un pezzo molto lungo e non se ne fanno più. C’è anche un bell’assolo di chitarra”. L’assolo di chitarra, prepotente, incisivo. Una componente che mancava veramente da tanto nella musica degli ultimi anni. Forse il valore aggiunto di un brano che merita davvero di essere ascoltato e riascoltato. Poca produzione elettronica, vera musica suonata come nei concerti: sono queste le caratteristiche principali delle canzoni dei Maneskin, aspetti che li rendono semplicemente unici nel panorama italiano.

Carlotta d’Agostino

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