Un ragazzo che cammina di spalle con una chitarra in mano e che lascia dietro di sé un bidone pieno di cose da gettare: è così che si presenta The André nel videoclip del suo primo inedito intitolato “Captatio Benevolentiae” (Ne parliamo QUI). Un’immagine simbolica con la quale il cantante senza volto dice addio al passato per intraprendere un nuovo percorso discografico, più intimo e vicino al suo vero Io.
Il nome di The André, infatti, è salito alla ribalta dopo aver pubblicato su YouTube cover di brani della scena trap reinterpretati alla maniera di Fabrizio De André, con cui condivide un’impressionante somiglianza vocale.
L’esperimento è iniziato con la cover della canzone “Tran Tran” di Sferra Ebbasta. Il video ha spopolato immediatamente sul web, ottenendo migliaia di visualizzazioni, che sono poi diventate milioni con la rielaborazione del singolo “Habibi” di Ghali.

Nel giro di due anni è arrivato per The André il primo tour sui palchi più importanti d’Italia e l’uscita dell’album d’esordio, chiamato “Themagogia – Tradurre, tradire, trappare”. La sua idea ha avuto consensi positivi anche da Dori Ghezzi, tanto che la compagna del grande Faber ha voluto che si esibisse durante la presentazione del libro “Anche le parole sono nomadi”.
Ora il cantante intorno al quale ruota un alone di mistero e che ha sempre il viso nascosto da un cappuccio e da un paio di occhiali da sole, è pronto a far conoscere la sua identità artistica e musicale.
Una nuova fase che avrebbe dovuto essere inaugurata con un tour, ma che al momento è in stand-by a causa dell’emergenza Coronavirus. Intanto però potete godervi l’intervista rilasciata a noi di Spettacolo News da The André!

Nel testo di “Captatio Benevolentiae” dici “Mi spiace se non sono come i vostri cantanti”. Chi sei? Cosa ti distingue dagli altri?
La mia proposta, soprattutto dal punto di vista dei testi, ma anche in parte dal punto di vista musicale, è un po’ agée. Io stesso mi sento un po’ un infiltrato in questo mondo, non apprezzo la super esposizione, fatico a tener dietro ai miei social… però provo a dire qualcosa, anche se non coincido perfettamente con l’immagine vera o presunta di artista.

Com’è nata l’idea di interpretare artisti come Sfera Ebbasta, Coez e Ghali in chiave deandreiana?
Da un gioco: ho voluto mettere insieme il cantautore più importante del Novecento e quello che è stato definito il nuovo cantautorato.

Ti sei mai chiesto cosa avrebbe pensato lui al riguardo?
Penso che non se ne sarebbe preoccupato più di tanto, al massimo mi avrebbe mandato a quel paese.

Avere la voce uguale a quella del grande De André è una condanna o una fortuna?
Diciamo che abbiamo un registro vocale abbastanza vicino e che l’ascolto prolungato mi ha permesso di assimilare molti dei suoi vezzi stilistici. Sapere usare questa abilità di certo è stato una fortuna, però posso essere più di quello, e “Captatio” è la canzone che lo vuole provare a dimostrare.

Intorno alla tua figura c’è un alone di mistero, sei conosciuto come il cantautore senza volto. Ci racconti qualcosa della tua formazione professionale? Quando hai iniziato ad avvicinarti alla musica?
Un volto ce l’ho e in live s’intravede anche abbastanza. L’anonimato è solo un modo per giocare con la sospensione dell’incredulità e per sentirmi più a mio agio quando suono. Ho cominciato a suonare la chitarra da autodidatta, dopo aver studiato musica classica. Ho cominciato nell’adolescenza ad ascoltare il cantautorato italiano e francese, il jazz delle origini e il rock’n’roll anni ’70.

Ti saresti mai aspettato un simile successo?
No, avevo abbandonato l’idea di fare della musica il mio lavoro.

Due anni fa hai duettato con Dolcenera nella cover di “Cupido”. Ci sono altri artisti con cui ti piacerebbe collaborare in futuro?
Tantissimi. In questo periodo mi piacciono molto Giovanni Truppi e Giorgio Poi, ma ce ne se sono molti altri.

Ci sono progetti in ballo per The André?
Questo singolo doveva inaugurare un tour, che per ovvie ragioni è sospeso, e la mia futura produzione, che non sarà fatta più di reinterpretazioni ma di inediti tout court.

Gerarda Servodidio

Questo invece il video di “Captatio Benevolentiae”, realizzato dai disegnatori Dan&Dav:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *