Una storia senza il lieto fine, parole che sono un pugno allo stomaco, ma anche un monito per chi soffre, perché riesca a vedere la luce in fondo al tunnel: questo è quanto racchiuso nella canzone “Eleonora sei normale” di Igor Nogarotto. Parole scritte nero su bianco da una ragazza inghiottita dalla malattia della bulimia, che ha trovato la forza di lasciare un ultimo messaggio alla madre.
Un gesto che ha permesso di puntare i riflettori sulla tematica dei disturbi alimentari, una realtà che purtroppo vive ancora nell’ombra. E proprio per dare voce a tutti quei ragazzi, ai genitori, alle famiglie che combattono questa battaglia, Igor Nogarotto ha fondato il movimento “Non siete soli” insieme a Mariavittoria Strappafelci e Alessandro De Gerardis. Un luogo dove le persone possono scambiare esperienze diverse ma accomunate dalla stessa sofferenza, un modo per tendere la mano verso chi ne ha bisogno, affinché nessuno si senta abbandonato a se stesso.

“Eleonora sei normale” non è l’unico brano a trattare una vicenda che riguarda Igor Nogarotto da vicino: fa parte, infatti, dell’album “D di Donne”, un lavoro discografico interamente dedicato all’universo femminile e alle donne che hanno avuto un ruolo nella vita del cantante. Il passato, i ricordi e la memoria scorrono attraverso la musica, l’unica medicina in grado di alleviare le ferite del cuore, di unire, di far riflettere e di arrivare all’anima.

La canzone “Eleonora sei normale” parla di questa ragazza intrappolata nel vortice della bulimia, riportando le parole scritte da lei stessa alla madre. Vuoi raccontarci che persona era Eleonora?
Eleonora era una ragazza creativa e spiritosa, lo è stata a modo suo fino alla fine. Amava dipingere e scrivere e nel tempo, quando la malattia la stava sempre più debilitando, il non riuscire a creare la faceva soffrire ancora di più. Il biglietto d’addio, una poesia il cui testo è poi diventato la canzone, è stato in qualche modo il suo testamento artistico: credo sapesse che avrebbe avuto un seguito ed in qualche modo non avrebbe cancellato il suo ricordo.

Quali emozioni e sensazioni hai provato nel tramutare in musica quelle parole così dolorose e sofferenti?
Inizialmente è stato complesso, quasi impossibile. Ho trascorso mesi difficili dopo l’evento, vivendo anch’io un periodo di depressione. Ma poi ho sempre più preso consapevolezza della mission che mi era stata affidata, ossia sensibilizzare sui disturbi alimentari attraverso il canale emozionale della musica. Mi ripetevo: “È il mio lavoro, lo so fare”. E, cosa fondamentale, dovevo lanciare un messaggio propositivo, quello che dalla patologia si può guarire. La musica in questo senso possiede la magia di poter esorcizzare un dolore, di rendere un messaggio delicato e complicato fruibile, immediato, perché parla senza filtri direttamente al cuore.

“Eleonora sei normale” fa parte dell’album “D di Donne”. Perché la decisione di realizzare un disco esclusivamente dedicato all’universo femminile e alle sue mille sfumature?
Ognuno ha le sue passioni, c’è chi ama il calcio, chi i motori, io amo… le donne! Sono un fan del femminismo, per ovvi motivi legati alla sensibilità della donna ed alla sua capacità di percepire la bellezza. L’ispirazione parte da lontano, da una nottata a passeggio per le vie di Saint Vincent (AO) 15 anni fa in compagnia di Sara. Il mattino seguente scrissi per lei di getto “Sarà Sara” e da lì nacque l’idea di un concept album completamente dedicato alle donne. La chicca è che questo disco rappresenta un unicum nella storia della musica, in quanto tutte e 10 le tracce hanno già nel titolo un nome o figura di donna, ad esempio “Amanda”, “Elisabetta”, “Mamma Ciao”, “Margherita”, “Ninna Nonna”.

Il videoclip ufficiale del brano di Igor Nogarotto:

Ci sono storie di altre donne che ti hanno particolarmente ispirato?
Ogni traccia deriva dal diario personale delle storie che le donne stesse mi hanno raccontato. Alcune di queste le ho vissute in prima persona. Oltre ad “Eleonora sei normale” vi è la canzone “Eva piangeva”, che tratta la tematica dell’aborto, altra esperienza che mi è accaduto di vivere con una mia partner. Poi comunque vi sono anche tracce decisamente più “leggere”, che sottolineano il lato più giocoso femminile, tipo “Elisabetta”, semplice narrazione di una giornata estiva in spiaggia, perché la donna è anche ironia e divertimento.

Il movimento “Non siete soli” nasce per sensibilizzare sul tema dei disturbi alimentari, ma anche per raccogliere e condividere testimonianze di chi ne soffre. Ti sei fatto un’idea sul perché le persone cadono in questo vortice? Cosa scaturisce in loro?
Non sono un terapeuta, non so dare “consigli tecnici”. Posso dire di sapere che ci possono essere traumi scatenanti, come nel caso di Eleonora, la cui patologia probabilmente (a detta dei medici) potrebbe essere scattata a causa dell’abbandono del padre quando lei aveva solo 6 anni. Più in generale penso che molte patologie psicosomatiche derivino dall’insoddisfazione, dal sentirti inadatti verso la società. Se ognuno di noi ricercasse dentro se stesso qual è la cosa che lo fa stare bene ed iniziasse a perseguire l’obiettivo di realizzare la propria passione, sicuramente sarebbe più gratificato e felice e correrebbe meno il rischio di cadere in patologie la cui causa, prima ancora che dal corpo, deriva dalla mente.

I disturbi alimentari sono problematiche che colpiscono il 70% dei giovani italiani. Perché secondo Igor Nogarotto se ne parla ancora poco?
Perché non ci sono ancora prodotti commerciali da vendere in grado di curarle.

Ritornando al brano “Eleonora sei normale”, in pochi giorni ha superato 1 milione di visualizzazioni sui social, ricevendo centinaia di messaggi da ragazzi e genitori che stanno combattendo questa battaglia. Quanto è terapeutica la musica? Alcuni ti scrivono in privato?
Dico sempre che la musica mi ha salvato la vita e l’ha fatto più di una volta. Per me è terapeutica più di qualunque altra medicina. E posso affermare che sia comunque almeno d’aiuto per altri: moltissimi messaggi che ricevo sui post e in privato mi commuovono perché recitano: “Ci fai sentire meno soli”.

Prossime iniziative legate al progetto “Non siete soli”?
La pubblicazione del progetto “Eleonora sei normale” ha propiziato l’incontro con la scrittrice Mariavittoria Strappafelci, autrice del libro “Il digiuno dell’anima: una storia di anoressia” (lei ha vissuto l’anoressia sulla propria pelle ed ora ne è uscita) ed il Maestro Alessandro De Gerardis (speaker radiofonico e musicista). Insieme si è creato il movimento “Non siete soli” che vuole accendere i riflettori sui disturbi alimentari, lanciare il messaggio che si può guarire, nonché raccogliere e diffondere testimonianze di chi soffre di queste patologie. Non appena la “salute del mondo” ce lo consentirà abbiamo in previsione di creare eventi nelle scuole in cui informare i ragazzi su cause e rischi del non nutrirsi o del malnutrirsi e lo faremo attraverso i linguaggi universali della musica e della letteratura, più facilmente digeribili dai giovani rispetto ai metodi accademici. Più in generale progetto di non smettere mai di fare Musica: senza mi mancherebbe l’aria.

Gerarda Servodidio

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