Spettacolo News intervista Matteo Faustini, cantautore bresciano classe 1994, che ci parla del suo nuovo singolo “Vorrei (La rabbia soffice)” e del disco di debutto “Figli delle Favole” (potete ascoltarlo QUI), un concept album incentrato sul mondo delle favole e sugli insegnamenti che possiamo trarre da esse.
La canzone è quasi uno sfogo molto delicato, una lettera a cuore aperto che esprime i sentimenti e lo stato d’animo dell’artista nei confronti della società odierna.
Matteo Faustini ha partecipato al Festival di Sanremo 2020 nella categoria Nuove Proposte, presentando il brano “Nel bene e nel male“, con cui ha vinto il ‘Premio Lunezia per Sanremo‘ per il suo valore musicale e letterario.

La nostra video intervista a Matteo:

Il testo della nuova canzone di Matteo Faustini:

Ma dove sei?
Sono mesi che sto digerendo una lettera
Che avrei voluto averti letto in tempo
E ti chiedo scusa se ti sto cantando e non scrivendo
Ma la musica è lingua con cui parlo meglio
Vorrei un mondo più sincero e con meno confini
Invece di una società modello, telefono senza fili
E un mondo che funziona come il gioco della sedia
Ognuno pensa al suo posto e gli altri giù per terra
Vorrei che all’università il voto più alto fosse trenta
E la lode per chi supera l’esame di coscienza
Giochiamo a nascondino dietro a una preghiera
Ma il silenzio è solo un’omissione di difesa
Vorrei un cuore senza regole
Vorrei un carattere flessibile
Vorrei una vita più potabile
Vorrei che la rabbia fosse soffice
Vorrei imparare a stare un po’ da solo
Senza poi dimenticare come amare qualcuno
Vorrei una favola abitabile
Vorrei
Io vorrei
Essere carboidrato di un cuore affamato
Vorrei
Esser l’ago puntato di un cuore disorientato
Vorrei imparare ad apprezzare ogni sofferenza
Perché il dolore è solo un acceleratore di esperienza
Vorrei spiegare che si può lottare insieme
A quei rapporti che si sporcano più in fretta della neve
Vorrei una primavera senza mille allergie
Una prima vera storia senza le bugie
Vorrei tornare indietro e non chiuder quella porta
Perché è un peccato e un’opportunità non colta
Vorrei un cuore senza regole
Vorrei un carattere flessibile
Vorrei una vita più potabile
Vorrei che la rabbia fosse soffice
Vorrei imparare a stare un po’ da solo
Senza poi dimenticare come amare qualcuno
Vorrei una favola abitabile
Io vorrei
Essere carboidrato di un cuore affamato
Vorrei
Esser l’ago puntato di un cuore disorientato
Vorrei troppe cose eppure ne posseggo tante
Come alla Sirenetta a cui mancavano le gambe
Ma quello che io voglio non lo posso avere
Come aprire un regalo che non ti appartiene
Che non ci appartiene
Ascoltato da un cuore sintonizzato
Ricordato dal cuore dimenticato
Io vorrei
Essere adottato da un cuore innamorato

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