
Sono già passati 40 anni dalla pubblicazione del primo disco di Vasco Rossi: “…Ma cosa vuoi che sia una canzone…”. Sony Music ha deciso di omaggiare il cantautore emiliano con un cofanetto limitato in 3 edizioni e una collaborazione con Sky Arte per la prima puntata del programma “33 Giri – Italian Masters”, che vede protagonista proprio il primo disco di Vasco Rossi.
Il primo album di Vasco Rossi, pubblicato nel maggio del 1978, vendette solo 2000 copie e fu distribuito esclusivamente nella provincia di Bologna dalla Borgatti Records.
“…Ma cosa vuoi che sia una canzone…” è un titolo provocatorio, come lo definisce lo stesso Vasco, che ricordiamo ama definirsi un “provoca(u)tore”; un titolo molto lungo, la cui intenzione era sicuramente quella di sdrammatizzare, un invito a non mitizzare troppo le canzoni e i loro autori, a non prendersi troppo sul serio.
Il 45 giri “Jenny/Silvia” contenete i due singoli, pubblicato l’anno precedente, andò invece letteralmente a ruba raggiungendo presto le 20000 copie di venduto, grazie anche alla promozione di Punto Radio, emittente fondata dallo stesso Vasco Rossi insieme a Marco Gherardi.
Vasco e Gaetano Curreri (tastierista leader del gruppo Stadio, amico intimo e primo sostenitore di Vasco) registravano le prime canzoni in casa. Un giorno, quasi per caso, trovarono dall’altro lato della strada, sulla quale stavano camminando chiacchierando di musica, l’insegna dello studio di registrazione “Fonoprint” e decisero di provare ad entrare. Da quel momento la loro vita cambiò per sempre. Si trovarono in un vero studio di registrazione con un ingegnere del suono professionale.
Non ne uscirono più.
In “…Ma cosa vuoi che sia una canzone…” troviamo 2 canzoni che sono diventate leggenda: “Jenny è Pazza”, che è la capofila di una serie di canzoni di Vasco alla “Sally”, ad esempio, che è un po’ la sorella, o la nipote, potremmo dire, di “Jenny”; e poi la mitica “Silvia”, il primo capolavoro di Vasco Rossi, una canzone che finisce letteralmente come una favola. In “Silvia” troviamo il valzer, la polka, tutta quella cultura collinare emiliana del liscio, totalmente provinciale, che con sincerità parla al suo pubblico, all’Italia di fine anni ’70; ma non dobbiamo pensare che il primo disco di Vasco sia una commuovente prova amatoriale concepita da rozzi campagnoli, al contrario, il disco si rivela modernissimo per l’epoca: vi troviamo infatti influenze progressive, accenti che ricordano le batterie di Ginger Baker, sonorità che richiamano i Genesis, Emerson Lake & Palmer…
Vasco voleva sempre il basso come primo attore, e questa era una novità per l’epoca, voleva che le note del basso si sentissero chiaramente. Difatti il disco, che fu registrato live, vede le linee di basso assolutamente in primo piano. Vennero posizionati ben due microfoni durante le registrazioni in studio per amplificarne il suono.
In “…Ma cosa vuoi che sia una canzone…” troviamo anche una perla come “Ambarabaciccicoccòcò” che entra dentro nella crisi del partito comunista. “Il problema non è fare la rivoluzione, ma fare le riforme” ci dice Vasco. La canzone è proprio un documentario della situazione politica italiana di fine anni ’70. Vasco vuole anche prendere un po’ in giro i cantautori impegnati che dilagavano in quel periodo.
“Tu che dormivi piano” è un altro brano interessante composto a partire da un arpeggio di chitarra. Vasco compone sempre con l’arpeggiato perché lo diverte e soprattutto gli ispira le melodie. La sua preziosissima chitarra Martin ha concepito l’incipit di quasi tutte le canzoni del suo immenso repertorio.
Le canzoni di Vasco del primo album sono come dei documentari, dei quadri che entrano uno dentro l’altro. Vasco ha iniziato a fare musica tenendo presente tutto quello che c’era intorno a lui, ed è questo l’atteggiamento che si dovrebbe sempre tenere quando si incomincia a fare arte.
Il disco di Vasco è una vera opera prima. Si sente tutto il movimento del ’77, si sentono certamente le influenze degli Area, della Premiata Forneria Marconi (PFM), dei Banco del Mutuo Soccorso (BMS), ma anche dei Rolling Stones, degli Who…
Il disco che ascolterete nel cofanetto è stato completamente rimasterizzato, le piste audio sono state trasportate senza subire modificazioni e allo stesso tempo si è cercato di far emergere i suoni che all’epoca non si riuscivano a sentire per colpa delle apparecchiature e della tecnologia di riproduzione antiquata. Il mixaggio originale, che era su nastro, è stato digitalizzato a 190 kbp per 32 bit, che è il massimo che si potesse fare partendo dagli originali.
Per quanto riguarda la copertina, gli originali erano inutilizzabili; si è dovuto quindi rifare tutto da capo. Tutte le grafiche sono riedite da zero, ma conservano il medesimo stile e il medesimo soggetto, dall’audiocassetta al 45 giri, dal vinile al cd.
Il cofanetto commemorativo “Vasco R>Play – 40th” sarà la prima pubblicazione di Sony Music per la serie “R>Play” e sarà disponibile in 3 diverse versioni:
– HARDCOVERBOOK (32 pagine con contenuti esclusivi + CD);
– LP – Long Playing;
– COFANETTO DELUXE in edizione limitata numerata (include l’album originale a 33 giri 180gr; il 45 giri “La nostra relazione/ …e poi mi parli di una vita insieme”; il CD in versione vinyl replica; la musicassetta; il libro di 112 pagine, scritto dal giornalista e critico musicale Marco Mangiarotti con un intervista a Vasco, molte foto e contenuti inediti ed esclusivi; una matita personalizzata). Il libro è un romanzo d’inchiesta sulla genesi dell’album e sull’infanzia e l’adolescenza di Vasco. Da quando vinse a 13 anni il premio canoro “Usignolo d’Oro”, a quando conduceva il programma radiofonico “Radio Cantautori”, passando per il suo lavoro da disckjockey nelle discoteche emiliane, dove riscuoteva già un notevole successo.
Il cofanetto sarà messo in vendita il prossimo 7 dicembre, il preordine invece è già disponibile QUI.
In concomitanza con quanto accade nei negozi di dischi, anzi con un leggero anticipo, in tv su Sky Arte andrà in onda la prima puntata del programma “33 giri – Italian Masters”, un gioiello di Stefano Senardi (produttore discografico) proprio su “…Ma cosa vuoi che sia una canzone…” di Vasco.
“33 Giri” prevede 6 episodi di 40 minuti dedicati agli album che hanno fatto la storia della musica italiana.
Le telecamere ci portano direttamente negli studi di registrazione dove vengono riaperte le bobine con i master originali delle canzoni per ascoltare ogni singola traccia audio su piste isolate, oltre poi soffermarsi con i protagonisti sui dettagli di ogni album, i ricordi, gli aneddoti… insomma, un riascolto esclusivo davvero emozionante.
La prima puntata di “33 Giri – Italian Masters” dedicata al primo album di Vasco Rossi andrà in onda su Sky Arte mercoledì 28 novembre alle ore 21.15, le successive saranno su Ivano Fossati, Paolo Conte, Gianna Nannini, Lucio Battisti e Pino Daniele, i mercoledì successivi alla stessa ora.
La capacità comunicativa di Vasco, il suo “parlare cantando“, è qualcosa di unico nel panorama italiano. Vasco ha la capacità di farti vedere davvero quello che racconta, proprio lì, davanti agli occhi, mentre parla cantando. È davvero una dote molto rara, pensate al brano “Silvia” ad esempio, dove questa straordinaria capacità comunicativa di Vasco è più evidente.
Nel disco rimasterizzato, tra i nuovi suoni riportati in superficie, emerge anche la voce a tratti flautata del giovane Vasco Rossi, una voce interessante e ormai lontana dallo sporco e mitico ruggito che tutti noi conosciamo e che abbiamo imparato ad amare, o perlomeno a riconoscere all’istante.
Federico Guarducci