Spettacolo News vi propone oggi un’intervista al cantautore e musicista Luca Gemma, che torna sulle scene con il suo nuovo album di inediti dal titolo “La Felicità di tutti“, prodotto e arrangiato da Paolo Iafelice e dallo stesso Luca Gemma.
Il musicista  ha fondato nel 1990 insieme al cantautore Pacifico la nota band folk rock, i Rossomaltese, con cui ha pubblicato gli album “Santantonio” e “Mosche Libere”, esibendosi in oltre 350 concerti tra Italia e Francia.
Luca Gemma è stato anche autore di brani per altri artisti tra i quali Fiorella Mannoia e Malika Ayane oltre alla collaborazione in diversi progetti come autore di canzoni per bambini.
Nel 2015 ha pubblicato “Blue Songs”, il primo album in inglese, che lo ha portato in tour anche in Australia, Inghilterra e Lussemburgo. Gemma ha presentato il nuovo disco dal vivo in numerose date del suo tour, il 21 novembre scorso si è esibito a Milano presso la Salumeria della musica, accompagnato sul palco da Roberto Romano (fiati e percussioni), Nik Taccori (batteria) e Andrea Viti (basso e percussioni).

Come nasce l’idea di un album sulla felicità e cos’è per te la felicità?
Per quello che so io la felicità arriva, se ne va e poi torna. E’ uno stato di agitazione intermittente ed è molto importante riconoscerla e non lasciarsela sfuggire per non sprecarla. Il filo conduttore che lega le canzoni e i diversi protagonisti del disco direi che è proprio la ricerca della felicità, ma l’ho capito verso la fine della scrittura, come mi capita spesso. Non ho pensato a un concept album vero e proprio.

Qual è il messaggio che vuoi lanciare con questo nuovo disco?
La felicità di tutti o per tutti è chiaramente un’utopia, ma è giusto pensare e agire in modo che le cose possano cambiare. Riuscire a mettersi nei panni degli altri e considerare la felicità di tutti e non solo la propria, in un periodo in cui tra egoismo e opportunismo è sempre più facile essere cattivi e rancorosi, è ancora una buona idea. E poi mi piace pensare che il suono di questo disco sia anch’esso parte del “messaggio”.

Cosa manca secondo te in questa società per riuscire ad essere tutti felici?
Qualcuno direbbe un meteorite, per ripartire da zero. Io sono meno pessimista. Comunque più di tutto ci manca la consapevolezza che con questo livello di disuguaglianza il mondo non può che implodere. Ed è un discorso politico e prepolitico, perché ha a che fare con la fame, la sete, la salute, la pace, l’ambiente, la dignità nel lavoro e i rapporti interpersonali.

Tra le 10 tracce che compongono l’album, qual è quella a cui ti senti particolarmente legato?
Sono tutte figlie mie! Ma “Un bacio in più” è il pezzo che in questo momento suono con più gioia. Potrebbe durare 15 minuti, almeno per me. L’ho scritta pensando che non c’è e non ho tempo da sprecare.

Nella tua carriera vanti la collaborazione come autore e come cantante in diversi progetti e con molti artisti importanti: quali tra questi hanno segnato il tuo percorso artistico?
I Rossomaltese, perché sono stati il principio di tutto, compresa la scrittura delle canzoni con Pacifico. Cappa e Drago di Istituto Barlumen per la creatività nella musica funzionale, tra radio e molti altri progetti. Steve Piccolo dei Lounge Lizards con cui ho imparato a cantare a due voci. E poi, in ordine di tempo, i produttori con cui ho lavorato, Vittorio Cosma, Mauro Pagani, Ray Tarantino e Paolo Iafelice. Con loro ho imparato quello che so del lavoro in studio di registrazione.

Patrizia Faiello

 

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