
Se il cinema riparte da Venezia, la musica da Verona. Dopo gli straordinari live di ieri dall’Arena con i Seat Music Awards, la musica italiana questa sera è pronta a scendere in campo allo Stadio Bentegodi della città veronese per disputare la 29esima edizione della Partita del cuore. Un’edizione speciale che sarà trasmessa in diretta alle ore 21.00 su Rai 1, condotta da Carlo Conti, al timone di una serata che si presenta ricca di novità.
Per la prima volta a sfidarsi saranno quattro squadre capitanate da Gianni Morandi, Salmo, Massimo Giletti ed Alessandra Amoroso che, grazie ai social, “costruiranno” ognuno la propria squadra. Dovranno cercare e ingaggiare un portiere tra i campioni del panorama calcistico, una calciatrice della Nazionale di calcio femminile, altri artisti e cantanti ma anche lavoratori del mondo dello spettacolo, tra l’altro è a quest’ultimi dedicata questa edizione.
Le 4 squadre, rigorosamente formate dai soli 11 giocatori titolari (senza possibilità di riserve), si sfideranno in 2 partite eliminatorie da 30 minuti ciascuna e le 2 vincitrici si contenderanno la finale. Tanti i nomi del panorama musicale attesi questa sera come Bob Sinclair, Eros Ramazzotti, Ermal Meta, Clementino ma anche tanti campioni del calcio come Paolo Maldini, Nicola Ventola, Dida, Christian Panucci, Milena Bertolini e personaggi tv da Paolo Bonolis a Pio e Amedeo.
In questa edizione speciale della Partita del Cuore, la Nazionale Cantanti, guidata dal suo presidente Enrico Ruggeri, svolgerà il ruolo di “game master”, coordinando tutta la preparazione dell’evento. La formula innovativa ideata da Gianmarco Mazzi e Gianluca Pecchini si inserisce nel progetto nazionale “Da Verona accendiamo la musica”, prodotto dalle principali organizzazioni e istituzioni italiane della musica.
L’appuntamento con la Nazionale cantanti è ormai storico, tutto ha avuto origine nel 1981 da una straordinaria intuizione del famoso autore di testi, Mogol, al secolo Giulio Rapetti. Prima di quest’atto ufficiale vi erano già state episodiche esperienze di incontri di calcio tra cantanti, attori, famosissimi ex-calciatori e personaggi dello sport e dello spettacolo in genere. Ricordiamo tra le altre: 1977, Milano (Arena) Cantanti-Attori 4-2; 1978, Bergamo (Stadio Comunale) Cantanti-Ciclisti 5-3; 1979, Bologna (Stadio Comunale) Vecchie Glorie-Artisti 6-4; 1980, Milano (Stadio Capelli) Cantanti-Disk-Jockeys 2-2.
La numerosa e significativa partecipazione del pubblico convinse così Mogol che questo era il vero calcio spettacolo, ossia una miscela tra calcio amatoriale, praticato comunque col massimo agonismo e spettacolo offerto, oltre ad un’indiscussa popolarità dei suoi protagonisti. Sulla scia di questa meravigliosa risposta, l’eclettico paroliere decise, allora, di creare una vera e propria equipe di managers e tecnici preposti all’attività della nascitura Nazionale Cantanti, di calcio. Una squadra, in pratica, c’era già. Vecchioni (che poi abbandonerà la scena sportiva) e Mengoli tra i pali, Oscar Prudente, Popi Fabrizio, Sandro Giacobbe e Mario Lavezzi dietro, in difesa; Gianni Bella, Daiano, Andrea Mingardi e Gianni Morandi a centrocampo; Mogol e Soffici all’attacco. Non fu un problema nemmeno la panchina sulla quale, di volta in volta, si avvicendavano grandi artisti, tra cui Battisti e Venditti e giovani meno conosciuti, ma non per questo meno importanti nell’economia della squadra. Con il corso degli anni si allargò la rosa grazie alle entusiastiche adesioni di Zucchero Fornaciari, Pupo, Umberto Tozzi, Paolo Belli, Luca Carboni, Eros Ramazzotti, Enrico Ruggeri, Luca Barbarossa e molti altri.
Vennero organizzate sfide con ciclisti, d.j. e animatori delle più ascoltate radio italiane e non, o con grandi calciatori di un recente passato. Ed è così che si è venuta a delineare una fisionomia ben definita ed oggi si può dire che tutto funziona come in una vera società di calcio; l’unica differenza sta nelle finalità. La Nazionale Cantanti ha come obiettivo la raccolta fondi per i più bisognosi ed ogni anno sposa importanti cause di aiuto. L’attività della Associazione non si limita tuttavia alla sola Partita del Cuore, ma è un vero e proprio impegno quotidiano, una presenza anche nelle “piccole” realtà territoriali italiane, promuovendo e portando all’attenzione generale situazioni e problematiche che difficilmente avrebbero avuto risalto. Riuscire a contribuire all’acquisto di un pulmino attrezzato, all’installazione di un macchinario che esegue esami specifici, così come dotare un centro trasfusionale di una nuova poltrona sono solo alcuni esempi dell’aiuto concreto che la Nazionale Cantanti riesce a portare.
La Nazionale Italiana Cantanti ha anche una dimensione internazionale: è scesa infatti in campo a Sarajevo in Bosnia nel 1998 quando i segni della guerra erano ancora ben visibili e nel 1999 a Varsavia, per una partita che ha avuto come spettatore d’onore Lech Walesa; nel 2000, a Roma, la Nazionale Italiana Cantanti ha incontrato una formazione di israeliani e palestinesi a favore di una iniziativa per la pace in Medio Oriente patrocinata da Yasser Arafat e Shimon Peres. A fronte del suo impegno, l’associazione ha ricevuto illustri e autorevoli segni di stima quali il riconoscimento giuridico della Presidenza del Consiglio dei Ministri Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro (1996), l’udienza a Roma da Sua Santità Giovanni Paolo II (6 ottobre 1999). Nel tempo sono circolate molte immagini che hanno fatto storia, di certo una che ricorderanno in molti è la cover di TV Sorrisi e canzoni in cui apparivano sorridenti ed orgogliosi Eros Ramazzotti e Gianni Morandi insieme a Michael Jackson. Era il 1992, i due cantanti italiani raggiunsero a Los Angeles per incontrare il Re del Pop e discutere di progetti benefici. In una vecchia intervista ricordiamo le parole di Eros Ramazzotti “Aspettammo mezza giornata mentre lui giocava a basket con dei ragazzini, poi finalmente fummo ricevuti. Ci ordinarono di non guardarlo con insistenza, di non toccarlo. Non si tolse mai i guanti. Eppure eravamo andati da lui per un’iniziativa di beneficenza: ci salutò e sparì in un baleno, il tempo di una gelida stretta di mano e di un “I love you” in mezzo falsetto.”.
Sara Brestolli