
L’uomo e la maschera, un binomio forte e metaforico. Gli individui spesso nella realtà non si mostrano mai per quello che sono, ma si celano dietro una maschera con cui si relazionano con il mondo. Siamo costantemente scissi e frammentati in mille maschere con le quali ci atteggiamo dinanzi agli altri. Molte volte la maschera sottrae alla vista il vero di ognuno di noi, per paura del giudizio altrui preferiamo bleffare con un abito di circostanza.
Frequenti sono le volte in cui la concezione che gli altri hanno di noi non coincide con il nostro vero essere, così ci vengono modellate addosso identità a noi del tutto estranee. E se lo scrittore Luigi Pirandello nel celebre romanzo “Uno nessuno e centomila” affronta l’argomento fino in fondo, altrettanto lo fa il cinema attraverso pellicole cult.
Il film per eccellenza che tratta l’argomento è in assoluto “The Mask”, pellicola comica del 1994 diretta da Chuck Russell, con Jim Carrey e Cameron Diaz, nella sua prima apparizione cinematografica.
La storia ruota attorno a una maschera magica che dà, a chiunque la indossi, un potere illimitato e un aspetto alterato, caratterizzato da una faccia verde e da grossi denti cavallini, oltre che da sgargianti abiti anni ’40. La maschera permette la manifestazione dei pensieri e delle fantasie dell’indossatore, garantendogli invulnerabilità fisica, forza sovraumana, velocità, potere di alterare la realtà in una varietà di modi distruttivi, ma anche perdita di sanità mentale e inibizione di autocontrollo.
Stanley Ipkiss, un impiegato di banca sfortunato, trova per caso un oggetto di legno che galleggia sull’acqua. Si tratta di un’antica maschera voodoo che trasforma completamente il possessore e gli permette di essere ciò che vuole. Così, per vendicarsi delle passate angherie e per conquistare una bionda da effetti collaterali, la bellissima Tina, il giovane decide di sconfiggere una banda di gangster.
Ma se “The Mask” rappresenta il film emblema della maschera, altrettanto l’arte del fumetto, assimila nella maschera l’aspetto magico del cambiamento, del trasformismo e del doppio gioco, che induce le persone comuni a celare o mostrare la loro identità di supereroi, come accade per il ricco uomo di affari Bruce Wayne nei panni di Batman. Appare per la prima volta sul grande schermo nel 1989 con Tim Burton al timone di un blockbuster che ridefinisce per sempre l’immagine dell’uomo pipistrello e rimane nella storia dei cinecomic come il primo del suo genere ad avere un successo di pubblico e di critica. Intitolato semplicemente “Batman”, il film ha per protagonisti Michael Keaton nel ruolo dell’uomo con la maschera, Jack Nicholson in quello di un magistrale e istrionico Joker ed una affascinante e sensuale Kim Basinger. La pellicola raggiunge incassi da record insieme a una fama stellare tanto da fare esplodere la bat-mania. Sulla scia di quel primo Batman ne sono stati realizzati tanti altri, ben 11 versioni.
L’uomo pipistrello, però, non è stato l’unico supereroe perchè la cinematografia ha rilanciato molti personaggi dei fumetti: da Spider-Man a Thor, da Captain America ad Iron Man e Hulk. E per la festa più divertente dell’anno, i bambini scelgono di calarsi nei panni dei loro eroi preferiti e rivivere tutte le avventure e le emozioni dei kolossal tratti dalle loro imprese.
Quando si parla di maschere e di Carnevale però, non si può non menzionare una delle città simbolo di questa festa, se non la più famosa a livello mondiale: Venezia.
La città, oltre per la sua bellezza estrema, è avvolta da un mistero unico e con il Carnevale prende colore, tutti in maschera a celebrare il fascino di un mondo fatto di balli, scherzi, galà esclusivi e romantici incontri.
C’è un personaggio cha appartiene fortemente a questa dimensione e luogo: è Giacomo Casanova scrittore,
Questa versione del 2005 ha come protagonista Heathe Ledger nei panni di Casanova alle prese col vero significato dell’amore, nelle schermaglie con Francesca interpretata da Sienna Miller, la donna che gli insegnerà il senso dell’attesa. Il giovane seduttore, per conquistare il cuore della fanciulla, trama diversi inganni dando vita ad una serie di esilaranti scambi di persona col fidanzato epistolare di lei. Inoltre deve fare i conti con l’inquisizione romana che, stanca dei suoi continui oltraggi al pudore ed alla morale cattolica, lo vuole morto. Ovviamente il tocco disneyano si fa sentire, nel film paradossalmente non ci sono scene esplicite di sesso e tutto si concluderà in un happy end con il trionfo dell’amore e del romanticismo.
A quanto pare anche a Casanova il regista si è divertito nel ricucirgli una nuova maschera perché, grazie ad essa, possiamo essere uno, nessuno e centomila!
Sara Brestolli