Oggi esce nelle sale cinematografiche italiane il film “Quanto basta“, con protagonista la bellissima e bravissima Valeria Solarino, che abbiamo avuto il piacere di incontrare ed intervistare. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha preso parte a numerose pellicole come “Che ne sarà di noi“, “Viola di mare“, “Vallanzasca“, “Manuale d’amore 3“, “Smetto quando voglio” e “A casa tutti bene“, ma ha anche lavorato in teatro e per alcune serie televisive fra cui citiamo “Una grande famiglia“, “Anita Garibaldi” e “Maltese“.
Davanti ad un caffè nel cuore di Villa Borghese, Valeria Solarino ci ha parlato dell’importanza che racchiude in sè un film dalle tematiche forti come “Quanto basta”, in cui viene trattata in maniera molto delicata la Sindrome di Asperger, una particolare forma di autismo. Nell’opera che troveremo al cinema in questi giorni recita al fianco di Vinicio Marchioni e Luigi Fedele, ma la nostra chiacchierata ha spaziato passando dalla recitazione per il grande schermo al teatro, che la vede spesso protagonista, arrivando a parlare anche delle sue passioni più grandi, come quelle per la musica o il tennis.

Cosa significa recitare in un film che tratta tematiche sociali molto importanti? C’è una componente emotiva differente quando girate le scene rispetto ad altre pellicole?
Quando si affronta una tematica sociale così importante si sente di avere un po’ una responsabilità, quella cioè di portare un messaggio, di far conoscere qualcosa. Personalmente non conoscevo la sindrome di Asperger, quindi per me è stato anche un arricchimento da un lato e dall’altro una gioia nel poter raccontare una realtà poco nota, in un primo momento per le persone che sono affette da questa sindrome, ma anche per farla conoscere a persone che come me ignoravano questa forma di autismo, questa diversità.

In “Quanto basta” interpreti una psicologa che ha scelto di cambiare vita: ci sono elementi del tuo personaggio che senti vicini a te o è una persona molto diversa dalla Valeria della vita di tutti i giorni?
Il personaggio che interpreto in “Quanto basta” è un personaggio che si dà totalmente agli altri, che ha deciso di cambiare la propria vita e accogliere questi ragazzi, il prossimo. Togliere quindi il centro da sé e spostarlo sugli altri. Io invece penso di averlo molto su di me il centro quindi no… Non ho questa generosità!

Valeria una scena del film “Quanto basta”, con Vinicio Marchioni

Secondo te perché questo film andrebbe visto?
Perché è una commedia divertente, dolce, delicata, ironica. E’ una pellicola che affronta una tematica così importante in modo però leggera, nel senso più alto del termine.

Hai da poco terminato la tournée teatrale dello spettacolo “Una giornata particolare”: cosa ti ha lasciato questa esperienza e qual è il ricordo più bello che hai?
Il ricordo più bello che ho e la cosa che porterò sempre con me è la famiglia che si è creata, il rapporto con gli altri attori. Siamo stati membri di una famiglia nomade che è andata in giro per l’Italia per 3 anni e lo stare sempre insieme è una delle cose più belle, che mi hanno fatto più sorridere ripensandoci. Noi non facevamo solo lo spettacolo insieme, facevamo i pranzi insieme, le cene insieme, la colazione tutti i giorni insieme, le soste in autogrill insieme. Eravamo divisi in tante macchine ma ci telefonavamo per dirci “Ok ci fermiamo al prossimo autogrill!”, quindi anche la pausa caffè era fatta insieme. Questa cosa per noi era normale, ma quando l’abbiamo realizzata ci ha fatto molto ridere. Era inconcepibile fare qualcosa senza un componente del gruppo, per cui mi porterò dietro queste persone meravigliose.

Nella tua carriera però, oltre che in teatro e al cinema, hai lavorato anche per la televisione e persino per alcuni videoclip musicali… in che ambito senti di esprimerti al meglio e quale ti piace maggiormente vivere?
Diciamo che tutto quel che riguarda la musica mi piace tantissimo, perché il mio sogno sarebbe quello di fare la popstar, quindi cantare e ballare tipo Shakira. Il problema è che non so cantare, non so ballare… niente! Mi piace moltissimo però, quindi ogni volta che mi coinvolgono degli amici come Gianna Nannini o i Negramaro, mi butto perché mi diverte, amo il mondo della musica!

Uno scatto dal film “Quanto basta”

Mai dire mai?
No, no (ride), è meglio di no! Continuo a fare il mio lavoro…

Oltre alla musica sappiamo che hai un’altra grande passione, che è quella per il tennis: cosa ti colpisce e ti appassiona di questo sport?
La passione per il tennis mi è nata in maniera del tutto particolare e casuale. Era un fine settimana, sono andata al mare e in quella casa dove mi trovavo qualcuno aveva dimenticato il libro “Open. La mia storia”, l’autobiografia di Andre Agassi. In quei giorni non avevo un libro da leggere con me e così ho iniziato a leggere quelle pagine, anche abbastanza svogliatamente. Me ne sono innamorata poco dopo: non sapevo nulla di tennis e da lì ho cominciato a documentarmi, a vedere dei filmati, a seguirlo in televisione, incuriosita da questo sport che ha così cambiato la vita di una persona. E poi ha cambiato anche la mia. Adesso infatti vado a tutti i tornei, lo seguo tantissimo, ho iniziato anche a giocare, ma ovviamente lo sport che faccio io non ha niente a che fare con lo sport che fanno i giocatori veri, è un altro mondo, però è proprio bello e mi piace seguirlo!

Hai qualche progetto nel cassetto su cui puoi rivelarci qualcosa?
Posso svelarvi senz’altro che riprenderò lo spettacolo che ho fatto con Baricco, cioè “Palamede”: lo riprendiamo in alcune città terremotate alla fine di giugno e poi saremo a Siracusa il 18 luglio, in occasione del Festival di Siracusa. Poi il prossimo anno tornerò in teatro sempre con la stessa compagnia con cui ho lavorato per “Una giornata particolare”, ma porteremo in scena un’altra opera!

Carlotta d’Agostino

Foto di Ivan Genasi

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