È arrivato il 4 ottobre scorso nelle sale italiane “Il bene mio”, secondo lungometraggio del regista pugliese Pippo Mezzapesa che ha ricevuto un’ ottima accoglienza alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia. L’intera pellicola è incentrata sul tema della memoria, sulla necessità di ricordare. “Il bene mio è tutto ciò per cui si vive, combatte e resiste” – racconta il regista – “L’amore, l’incanto del ricordo, la memoria come seme per il domani. Il bene privato e collettivo. Il titolo del film racchiude tutto questo.“.
Elia, è ultimo abitante di Provvidenza, un paesino raso al suolo da un sisma, incapace di accettare l’idea di abbandonare la propria casa per trasferirsi a Nuova Provvidenza, ricostruita a poca distanza. Elia non vuole dimenticare il passato, non vuole lasciarsi tutto alle spalle. Quando, su insistenza del sindaco, l’uomo è sul punto di arrendersi, ecco che dalle macerie della scuola salta fuori Noor, giovane donna in fuga che insieme alla voglia di continuare ad essere “il custode del tempo” metterà Elia di fronte a una difficile scelta.
Il regista spiega così la genesi di questo film: “La pellicola nasce da una passione che ho per i paesi fantasma. Ho ricostruito una comunità che voleva andar via da uno luogo distrutto. Il terremoto non è solo un fatto fisico ma metaforico. E il silenzio, la voce di questi borghi abbandonati (…) è difficilmente ricostruibile in posti che non hanno subito catastrofi, va cercato e ricreato. Il nome Provvidenza, invece, è nato per indicare l’ordine superiore distrutto da una forza tellurica che viene dal basso. Abbiamo pensato con gli sceneggiatori anche alla barca dei Malavoglia che però affonda, mentre qui c’è l’ottimismo di Elia.“.
Nei panni del protagonista c’è l’attore Sergio Rubini affiancato da altri interpreti di tutto rispetto quali Sonya Mellah, Teresa Saponangelo, Dino Abbrescia, Francesco De Vito, Michele Sinisi e Caterina Valente.

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