
A partire dal prossimo 6 ottobre a Roma e fino all’8 gennaio 2023, Philip Colbert invaderà la capitale con il suo personaggio più iconico: l’aragosta, “un cartone animato contemporaneo protagonista del Surrealismo”.
“Sono diventato un artista quando sono diventato un’aragosta” – con queste parole ama descriversi Colbert, nato in Scozia, ma residente a Londra.
Le famosissime aragoste di Philip Colbert saranno protagoniste di un progetto di arte pubblica sviluppato da Studio Philip Colbert, Cathrine Loewe e Bam srl – in collaborazione con il Municipio Roma I Centro e l’Associazione Via Veneto.
12 opere iconiche dell’artista animeranno Via Vittorio Veneto, simbolo della dolce vita romana. Sculture di grandi dimensioni e diversi materiali – alluminio, bronzo e acciaio – che rimandano a famose opere d’arte “indossate” dalle aragoste, sculture come l’Orinatoio di Duchamp, i Girasoli di Van Gogh o lo Squalo di Damien Hirst in un dialogo, a tratti anche fastidiosamente stridente, con la storia dell’arte antica e moderna e con il contesto urbano.
Tra queste, per la prima volta sarà esposta la scultura più grande, il King Lobster alto 6 metri, che saluta i suoi seguaci con la corona regale e le chele alzate.
Philip Colbert è uno degli artisti più innovatori dello scenario contemporaneo, un pioniere del metaverso, il cui lavoro attraversa con disinvoltura la pittura dei maestri della storia dell’arte, il digitale e la pop art, con un gusto satirico e provocatorio.
L’artista approda a Roma per la prima volta dopo aver esposto in importanti istituzioni in tutto il mondo: Tate Modern di Londra, Van Gogh Museum di Amsterdam, Modern Art Museum di Shanghai, Hong Kong Museum of Art, Multimedia Art Museum di Mosca e note gallerie come la Sejong Gallery di Seoul, la Whitestone Gallery di Taipei, la Saatchi Gallery di Londra e Los Angeles e la Gallery Nichido di Tokyo.