
Il 2 maggio scorso, chiudendo ufficialmente la prima fase del terzo capitolo di “Without frontiers“, si è finalmente materializzato su un palazzo di Lunetta l’ultimo lavoro del writer Joys, “Tsunamy“. L’evento è stato fortemente voluto dal comune di Mantova e dall’associazione culturale “Il cerchio e le gocce“nel 2016, anno in cui la città fu scelta per essere la capitale italiana della cultura. È il terzo anno, quindi, che la riqualificazione urbana del quartiere Lunetta ha assunto forma artistica con “Without frontiers”. Se vi capitasse di passare per Viale Piemonte, il grande palazzo grigio ora è un tripudio di colori firmato Joys.
“Tsunamy” è una creatura di circa 826 mq, e non è neanche la più grande prodotta dall’artista. Tuttavia l’impatto è d’effetto perché, rispetto alla locazione di altre sue opere, non c’è niente a ridurre in qualche modo il campo visivo. A dare un’ulteriore effetto espansivo, rompendo i limiti dell’architttura, è la sapiente scelta dei colori da parte di Joys: il turchese e il verde si confondono con la cornice in cui l’opera è inserita; il nero delle linee sinuose non disturba né altera in alcun modo la struttura dell’edificio. Ora che è possibile ammirare “Tsunamy” in tutto il suo splendore, possiamo svelarvi che non era stata pensata così dal suo papà. E quasi sicuramente non le avrebbe dato neanche questo nome. Joys era intento a dare gli ultimi ritocchi alla sua opera d’arte, quando il caso volle che una secchiata di turchese ha dato origine ad uno schizzo di colore che ha invaso l’opera come uno tsunami, appunto. Ma l’artista non si è fatto perdere d’animo, arrivando persino ad includere all’interno di “Tsunamy” una signora che passava di lì per caso, rimasta anche lei travolta da un’ondata di colore. Anche in quest’ultima opera è riconoscibile il tratto distintivo di Joys che, tra giochi di linee e di colore, lascia intravedere ad uno sguardo attento la sua firma.
La seconda fase di “Without frontiers” andrà dal 18 al 24 giugno. Sarebbe bello poter vedere la città trasformarsi sotto i propri occhi.