I macchiaioli. Arte italiana verso la modernità“. L’Italia è protagonista alla GAM di Torino da oggi, 26 ottobre, fino al prossimo 24 marzo 2019. Dal caffè Michelangiolo di Firenze verso la metà dell’‘800 iniziano a riunirsi questi artisti “della macchia di colore“, che con il loro verismo pittorico, svincolato dai realismi accademici, andranno a dipingere raccontando con la loro arte l’importantissimo momento storico nel quale vivono, il Risorgimento italiano.
La mostra porta ai visitatori più di 80 opere provenienti principalmente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze e da enti e collezioni private. I dipinti spaziano in una collocazione cronologica ventennale che va dal 1850 al 1870.
Si tratta di una stagione artistica tutta italiana, che si è sviluppata in Toscana e poi in Piemonte, rappresentato nella mostra dagli artisti della Scuola di Rivara Carlo Pittara, Ernesto Bertea, Federico Pastoris e Alfredo D’Andrade; passando per la Liguria, rappresentata dalle opere degli artisti della Scuola dei Grigi Serafino De Avendao e Ernesto Rayper. La grande esposizione vuole inoltre omaggiare il talento di Antonio Fontanesi, nell’anno del suo bicentenario dalla nascita, oltre che gli artisti Cristiano Banti, Giovanni Fattori, Telemaco Signorini e Odoardo Borrani.
La mostra “I Macchiaioli. Arte italiana verso la modernità” curata da Cristina Acidini e Virginia Bertone, con il coordinamento tecnico-scientifico di Silvestra Bietoletti e Francesca Petrucci e la collaborazione dell’Istituto Matteucci di Viareggio, è stata organizzata e prodotta dal Gruppo Sole 24 Ore insieme a Fondazione Torino Musei e GAM Torino.
La ribellione giovanile e la sperimentazione artistica sono gli ingredienti alla base del movimento artistico dei pittori Macchiaioli, e certamente di tutto quel mondo che era racchiuso nelle teste e negli ideali degli uomini e delle donne che hanno dato vita al Risorgimento italiano. Un periodo storico di grande interesse e su cui la riflessione contemporanea non si stanca mai di indugiare, cercando nella forza e nella passione di quegli anni un atomo di integrità nazionale e di determinazione verso il cambiamento.
L’arte deve sempre essere lo specchio di una società, non può farne a meno.
In mostra a Torino l’Italia di metà Ottocento.
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